Aree interne. Il convegno di ALI. Gualtieri: “Componente essenziale del paese. Respingere l’idea del Governo che il destino delle aree interne sia una battaglia persa”

Partecipazione e un dibattito ricco e qualificato hanno caratterizzato a Fabriano il Meeting Nazionale delle Aree Interne, promosso da Ali – Autonomie Locali Italiane e presieduto dal segretario generale Ali, Valerio Lucciarini De Vincenzi, nella città simbolo del rilancio dei territori fragili. Al centro dei lavori, il documento elaborato dal gruppo di lavoro Ali coordinato dal sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti.

“Parlare di aree interne significa parlare dell’Italia nella sua interezza – ha detto Roberto Gualtieri, presidente nazionale di Ali e sindaco di Roma – Non sono una parte marginale, ma una componente essenziale del nostro Paese. Pensare di destinare il 5% del Pil alla difesa, ad esempio, significa sottrarre risorse a sanità, istruzione e agli investimenti necessari al rilancio delle aree interne.

Vogliamo respingere l’idea che il destino del Sud e delle aree interne sia una battaglia persa. Oggi più che in passato esistono le condizioni per rilanciare questi territori. Servono scelte coraggiose: trasformare la Snai (Strategia Nazionale per le Aree Interne) in una politica ordinaria, rafforzare i servizi, investire in infrastrutture fisiche e digitali, dare autonomia amministrativa agli enti locali.

Le aree interne possono diventare laboratori di innovazione, ma bisogna dare loro voce. Ali sarà al loro fianco, per costruire insieme un’inversione di paradigma”.

Durante i lavori è emersa la consapevolezza che “le aree interne sono oltre il 60% del territorio nazionale e oltre 13 milioni di cittadini, ma restano ancora oggi escluse da servizi essenziali, infrastrutture, opportunità.

La Strategia Nazionale per le Aree Interne (Snai), avviata nel 2014, ha introdotto un cambio di paradigma importante, “ma oggi rischia di essere indebolita da scelte miopi e da una proposta governativa – il Psnai (Il Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne) 2021-2027 – priva di risorse adeguate e visione strategica”.

“Non possiamo accettare che lo spopolamento diventi una realtà inevitabile”, dice Presciutti. “Serve un fondo stabile e pluriennale, una legge quadro, una governance multilivello che dia protagonismo agli enti locali. Le aree interne possono e devono essere motore della transizione ecologica e digitale, ma hanno bisogno di connettività, infrastrutture, servizi pubblici di qualità, risorse certe e continuità politica”.

Ali nel suo documento propone una nuova agenda nazionale per le aree interne, fondata su:

  • una Snai strutturale e integrata nelle politiche ordinarie;
  • il superamento della logica a bando e della frammentazione;
  • il rafforzamento della capacità amministrativa dei Comuni;
  • il pieno coinvolgimento delle comunità locali;
  • la valorizzazione delle Province e delle Unionidi Comuni;
  • investimenti su sanità, scuola, trasporti e digitale.

“Oggi siamo a Fabriano per ribadire la nostra idea di Paese e di sviluppo: non alzeremo mai bandiera bianca di fronte all’abbandono dei territori più fragili.

Il documento del Governo sulle aree interne è una provocazione: sembra una resa, un’ammissione di impotenza. Ma noi non ci arrendiamo. ha detto Matteo Ricci, eurodeputato e presidente del Consiglio nazionale di Ali – Senza medici di base, ospedali, servizi, le comunità si spopolano.

Dobbiamo incentivare chi vuole restare o tornare. Ma dobbiamo anche rivedere i criteri di finanziamento dei settori strategici”.

Ricucire i territori, position paper Aree interne

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