La scheda che pubblichiamo, insieme a due articoli, analizza criticamente il disegno di legge n. 1451, che propone l’elezione del sindaco al primo turno nei comuni sopra i 15.000 abitanti, con soglia ridotta al 40%, eliminazione del ballottaggio e del voto disgiunto, e premio di maggioranza automatico del 60% dei seggi. L’attuale sistema del doppio turno, in vigore dal 1993, viene riconosciuto come una delle riforme più efficaci della Repubblica, capace di garantire stabilità e legittimazione, come ha più volte sottolineato il presidente nazionale di ALI e sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri. La riforma in discussione rischia invece di ridurre la rappresentanza, alterare la proporzionalità e concentrare il potere in mani monocratiche, rompendo l’equilibrio tra democrazia e governabilità che ha retto per trent’anni. Il testo invita a respingere una modifica regressiva, priva di motivazioni sistemiche, che indebolirebbe uno dei modelli più riusciti della democrazia locale italiana.




