“I dati diffusi in questi giorni dall’Istat sulla natalità nel nostro Paese tratteggiano un Paese in grave crisi demografica, parlano del “peggior ricambio naturale” tra nati e morti degli ultimi 102 anni: un drammatico gesto di sfiducia nel futuro, in se stessi, nelle istituzioni, nello Stato che fa accapponare la pelle. Un dato che se associato a quello sulla povertà che interessa un numero sempre crescente di bambine e di bambini mostra che nel corso di questi ultimi anni questo tema è stato marginale e trascurato dalle agende politiche dei vari partiti.
Ora non c’è più tempo per esitare: come Dipartimento Pari Opportunità di ALI vogliamo batterci per un Piano per la natalità che aiuti davvero le donne, con incentivi economici, fiscali stabili e duraturi. Perché occorre ricostruire una rete sociale che non scarichi sui singoli l’intera responsabilità sull’educazione e formazione dei minori.
Un tema che sfugge anche colpevolmente perché sul termine “famiglia” si discute in modo ancora troppo ideologico, al punto da immaginare una trappola lessicale che occulta i termini madre e padre sostituiti da asettici “genitore uno” e “genitore due”. Un atteggiamento alquanto ipocrita del politically correct tutto a scapito di una sostanza fondamentale e quasi ovvia: i figli nascono dalle madri e con i padri.
Inoltre, i dati dimostrano che le singole misure economiche erogate alle singole famiglie aiutano, ma non risolvono il tema della natalità, oltre a incidere fortemente sulla qualità dell’educazione che ciascuno può ricevere creando sperequazioni inaccettabili.
Ci vuole un’assunzione di responsabilità costante e chiara da parte delle Istituzioni pubbliche che dimostri un impegno incondizionato e costante ad assumere il tema della “maternità” come centrale, associato ovviamente alla necessità non più derogabile di emancipare la donna da tutti i carichi familiari che questa condizione generale le scarica addosso.
Come Dipartimento Pari Opportunità di ALI chiediamo al Governo di prevedere investimenti sul sistema sociale e sui servizi tutti che realmente aiutino tutte le famiglie. Lo Stato, come ha già sottolineato il Presidente ALI e sindaco di Pesaro Matteo Ricci, può farlo attraverso maggiori risorse ai Comuni, che sono la frontiera tra la società e lo Stato, che conoscono le esigenze delle loro comunità: dunque più asili e non solo più bonus per asili o baby sitter; più scuole, più servizi, più strutture sportive, più scuole di livello, più servizi sociali alle famiglie, più qualità nei trasporti, più sanità, più investimenti nei settori e nei luoghi di formazione delle giovani generazioni. Non è difficile, basta solo un po’ di sana buona volontà”. Lo dichiara in una nota Andrea Catizone, responsabile del Dipartimento Pari Opportunità di ALI- Autonomie Locali Italiane.
Leggi l’articolo della responsabile del Dipartimento Pari Opportunità di ALI, Andrea Catizone, pubblicato HuffPost
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