“Al Governo chiediamo velocità, questa è la parola chiave. Il Governo ha fatto uno sforzo enorme, il Paese si è ulteriormente indebitato ma noi ora abbiamo bisogno di fare arrivare le risorse velocemente nelle tasche dei cittadini, delle imprese e abbiamo bisogno che in questo congresso si definisca l’accordo che il presidente Anci, Decaro, il ministro Gualtieri e il presidente Conte hanno fatto qualche settimana fa. Abbiamo bisogno che nello scostamento di bilancio di luglio ci siano altri 3 miliardi per i Comuni altrimenti molti Comuni non riusciranno a fare i bilanci e rischieranno di dover tagliare servizi essenziali per le persone, servizi sociali ed educativi e invece noi abbiamo bisogno di fare diventare le città e i Comuni un motore di sviluppo e di ripresa in questa fase di rinascita del Paese” lo ha detto il Presidente Nazionale ALI, Matteo Ricci, nel corso del suo intervento al XVIII Congresso Nazionale dell’Associazione in programma a Napoli presso il Maschio Angioino. “Penso che l’Italia per rinascere debba ripartire non solo dalle riforme economiche e sociali, ma anche dalle riforme istituzionali, e una riguarda le Regioni. Non ci puo’ essere autonomia solo per alcune Regioni: se vogliamo davvero giocare questa partita, dobbiamo avere Regioni piu’ grandi e, di conseguenza, piu’ autonome. Finche’ la questione dell’autonomia riguardera’ le Regioni del Nord, questo processo non potra’ andare avanti, rischiando di disgregare piuttosto che tenere unita l’Italia” ha continuato Ricci che ha sottolineato l’esigenza di un “processo di riorganizzazione regionale con regioni piu’ grandi rispetto a quello che abbiamo” ponendo come esempio Regioni come “l’Umbria o le Marche, Regioni troppo piccole che non possono richiedere l’autonomia”. Per il Presidente ALI, occorre “evitare i centralismi: se crediamo nelle autonomie non possiamo correre il rischio di trasformare il centralismo statale in centralismo regionale”. Ricci ha spiegato che “dobbiamo chiarirci su cosa le Regioni devono fare. Io non sono per riportare allo Stato la competenza della sanità, ma penso che le Regioni non devono centralizzare come ha fatto lo Stato. Devono fare le leggi, la pianificazione e gestire la sanità, tutto il resto lo devono far gestire a Comuni e Province se crediamo nell’autonomia. Altrimenti – ha continuato Ricci – sostituiamo il centralismo nazionale con un centralismo regionale, e non è il modello che abbiamo in testa”. Sul MES, poi, “Non è possibile che il nostro Paese non utilizzi il Mes. Abbiamo l’opportunità di avere risorse per mettere in condizioni ottimali la nostra sanità pubblica di cui abbiamo riscoperto il grande valore in questa emergenza. Il nostro sistema sanitario è riuscito a dare una risposta pubblica complessivamente a tutti – ha aggiunto – abbiamo visto la grande competenza commovente di medici e infermieri e se questa è una certezza che ci ha lasciato il coronavirus, non possiamo fermarci e dobbiamo continuare a rafforzare la sanità pubblica e si deve investire sulla sanità territoriale perché non tutto il Paese ha lo stesso livello qualitativo di sanità”.
MATTEO RICCI AL GOVERNO: “SERVE VELOCITÀ E FONDI”
- 16 Luglio 2020
- ali
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