LA PA PUNTA SUI COMUNI PER L’INCLUSIONE E LA DIFESA DEI PIÙ DEBOLI

Ben 21 progetti di fattibilità arrivati da altrettante città e approvati in seno al bando, messo a punto da Funzione pubblica, a valere sulle risorse del Fondo per l’innovazione sociale (FIS) che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri. In un webinar svoltosi a Palazzo Vidoni, a conclusione della prima fase di ammissione al finanziamento, il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, ha incontrato le città che sono entrate nella sperimentazione con iniziative di inclusione sociale, rigenerazione urbana e contrasto della marginalità nell’ambito del ‘Programma triennale dedicato all’innovazione sociale’. Più in specifico, gli obiettivi riguardano lotta alla vulnerabilità, integrazione delle persone con disabilità, reinserimento lavorativo per i soggetti svantaggiati, miglioramento dell’occupabilità dei giovani (soprattutto i neet), politiche abitative e social housing, recupero delle donne vittime di violenza. Ma anche lotta alla dispersione scolastica, animazione culturale e formativa, riqualificazione abitativa, recupero delle periferie.   Il bando ha stanziato più di 3 milioni di euro per gli studi di fattibilità, ma le risorse aumenteranno via via che i progetti prenderanno corpo fino a oltre 21 milioni di euro. Ci si avvale della collaborazione di Anci e del supporto attivo di FormezPa. Ciò che caratterizza in modo marcato il programma è il profondo cambio di paradigma rispetto alla verifica del raggiungimento dei risultati. Le iniziative finanziate si caratterizzano per la introduzione di un sistema di misurazione degli impatti finali: è lo schema Pbr, Pay by result, che ricalca le migliori pratiche europee. La verifica dei risultati assume un ruolo chiave per determinare la sostenibilità delle scelte. Inoltre, il programma ha un’architettura partecipativa: si rivolge ai Comuni affinché questi, a loro volta, si rivolgano agli stakeholder territoriali, in una logica di partnership pubblico-privato. L’assetto del FIS prevede la creazione di coalizioni orizzontali a livello di Pa locale per potersi meglio connettere con la Pa nazionale. Non a caso, il webinar odierno ha anche visto la presentazione della neonata Co.PIS, una nuova Comunità di pratica virtuale per l’innovazione sociale, come luogo di condivisione e crescita comune.

In questo periodo difficilissimo, i cittadini hanno mostrato una straordinaria capacità di affrontare una sfida epocale e inattesa – ha detto il ministro Dadone – testimoniando che è necessario ripartire dalla costruzione di processi partecipativi dal basso per affrontare la sfida di un mondo sempre più complesso. Le istituzioni devono avere la capacità di ascoltare, analizzare, selezionare e dare impulso a quelle soluzioni già esistenti sul territorio e nella società. L’accordo raggiunto per il Recovery Fund ha a sua volta un valore storico. Anche la prossima stagione dei fondi strutturali 2021-2027 annetterà una grande importanza al tema della innovazione sociale. In questo quadro – conclude Dadone – l’Italia è il Paese che dovrà più degli altri dimostrare di riuscire a impiegare in modo efficace, le risorse disponibili per creare, al contempo, coesione sociale e sviluppo economico”.

Il monitoraggio aggiornato del Programma (con l’elenco delle città e dei progetti presentati e ammessi)

 

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PRIMO BANDO ANBSC PER L’ASSEGNAZIONE DIRETTA DI BENI CONFISCATI AI SOGGETTI DEL TERZO SETTORE. INDIVIDUATI OLTRE 1.000 LOTTI, PER UN TOTALE DI 1.400 PARTICELLE.

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