Con il Dpcm in scadenza il 7 ottobre, il Governo sta varando uno nuovo provvedimento diretto ad introdurre nuove limitazioni per contenere il contagio da coronavirus ed affrontare la (eventuale) seconda ondata. Le nuove restrizioni però, come ha sottolineato ieri il premier Giuseppe Conte, non riguardano né la chiusura di ristoranti, bar e locali, né l’introduzione di un loro orario di chiusura anticipato.
Dal confronto con il Parlamento in cui il Ministro Speranza ha riferito alle Camere sul nuovo Dpcm e sulla proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio si evidenzia che c’è una fase di peggioramento oggettivo e un Paese, l’Italia, che sta meglio degli altri nonostante la tendenza dei contagi sia da 9 settimane in aumento. Si regista, infatti, una crescita diffusa e generalizzata per cui nessuna Regione può sentirsi al di fuori da ogni rischio. Per questo motivo ci sarà bisogno, come sottolineato dal Ministro Speranza, di ripristinare la massima condivisione tra Stato e Regioni. Queste ultime potranno assumere misure più restrittive ma il coordinamento tra i vari livelli di Governo dovrà essere più forte. È necessario prestare la massima attenzione e prudenza perché i risultati finora raggiunti non possono essere considerati acquisiti.
Tra le novità: obbligo della mascherina anche all’aperto per frenare la risalita dei contagi. Inoltre, l’orientamento è quello di far sì che le Regioni possano “restringere” e non “allargare” i provvedimenti di prevenzione alla diffusione del contagio.
Rispetto ai contenuti del Dpcm il Ministro Speranza dichiara che “Nel Dpcm valutiamo l’estensione dell’obbligo delle mascherine anche all’aperto in maniera continuativa in ogni situazione in cui c’e’ il rischio di incontrare persone non conviventi”.
Le tre regole – utilizzo della mascherina, distanziamento di almeno 1 metro, lavaggio frequente delle mani – restano l’asse portante insieme al divieto di assembramento che va reso il più esecutivo possibile per aumentare il livello dei controlli. Il Dpcm conferma le misure essenziali che ci hanno aiutato a gestire e limitare la diffusione del coronavirus e realizza un primo rafforzamento di queste misure.
Per rendere effettiva la proroga dello stato di emergenza sarà necessaria una delibera in Consiglio dei ministri, ma anche un decreto che disegni la cornice normativa, dal momento che le norme del precedente decreto Covid sono valide fino al 15 ottobre.
Il Dpcm con le specifiche misure anti contagio sarà firmato dal presidente del Consiglio subito dopo il confronto con il Parlamento dal momento che il precedente Dpcm scade il 7 ottobre.
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