La crisi da Covid-19 si è abbattuta su un Paese in cui nel 2019 quasi 1,7 milioni di famiglie erano classificate in povertà assoluta, con maggiore incidenza per le famiglie numerose e monogenitoriali, e oltre 1,1 milioni di minorenni in povertà assoluta (Istat). Secondo il Rapporto ASviS 2020, il ruolo principale nella lotta alla povertà è affidato alle risorse già stanziate con le ultime due Leggi di Bilancio per il Reddito di Cittadinanza (circa 8 miliardi per il 2020), che prosegue il suo percorso di attuazione. Tale misura ha avuto un impatto positivo nel contrasto alla povertà, ma si è rivelata deficitaria come leva di politica attiva del lavoro.
Per fronteggiare la crisi, il governo ha introdotto aiuti economici a numerose categorie, offrendo trattamenti di integrazione salariali per le aziende che avevano fatto ricorso alla Cassa integrazione, oltre che indennità per diverse categorie di lavoratori (dipendenti del settore privato, lavoratori iscritti alla Gestione separata, lavoratori autonomi e professionisti). Inoltre, sono state sospese o rimandate numerose scadenze tributarie e amministrative. I decreti governativi degli ultimi mesi hanno avuto un impatto notevole sul Goal 1.
- Nel Decreto “Cura Italia” si segnalano l’introduzione di congedi e indennità per i lavoratori, sia autonomi sia dipendenti, colpiti dall’emergenza sanitaria; il bonus per l’acquisto di servizi di babysitting per i dipendenti del settore sanitario pubblico e privato; l’istituzione del Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus; l’attuazione del Fondo solidarietà mutui prima casa (misura ulteriormente estesa nel Decreto “Liquidità”). Si segnala, inoltre, l’introduzione del “buono spesa”, con il quale sono stati assegnati 400 milioni di euro ai comuni, utilizzabili con procedure semplificate per misure urgenti di solidarietà alimentare.
- Nel Decreto “Rilancio” di maggio 2020, si segnala in particolare l’introduzione del Reddito di emergenza (Rem), destinato a soggetti che non usufruiscono di altri ammortizzatori sociali, per un impegno di spesa di oltre un miliardo di euro. Il Rem è stato disegnato a partire dalla proposta avanzata dall’ASviS e dal Forum disuguaglianze e diversità e consiste in un sussidio di 400 euro, che può arrivare fino a 840 euro per nucleo familiare. Tra le altre misure introdotte, si segnala la soppressione delle clausole di salvaguardia legate a Iva e accise; l’incremento di 140 milioni di euro del fondo a sostegno delle locazioni; l’introduzione di un’indennità di 500 euro per i mesi di aprile e maggio destinata ai lavoratori domestici; il potenziamento del Fondo per le non autosufficienze.
Il Rapporto ASviS riconosce l’impatto positivo delle misure di contrasto alla povertà contenute nei Decreti, ma sottolinea la mancanza di una visione integrata dei diversi provvedimenti messi in campo nel corso degli anni, nonché di una strategia complessiva di lungo periodo che leghi in modo coerente gli interventi dell’ultimo anno su povertà educativa, povertà minorile, accesso ai servizi della salute e all’abitazione.
da asvis.it