Zaki. Ricci, prosieguo detenzione è schiaffo a diritti civili e democrazia, Governo dia a Patrick cittadinanza italiana

“Altri 45 giorni di detenzione per Patrick Zaki, la custodia cautelare è stata prolungata per l’ennesima volta. Siamo di fronte a un intollerabile abuso, uno schiaffo ai diritti civili e alla nostra democrazia. Patrick è in carcere da 15 mesi, in attesa di processo, perseguito dal regime di Al-Sisi con l’accusa di propaganda sovversiva su internet. Le sue condizioni di salute sono preoccupanti, soffre di asma, costretto a dormire per terra in una prigione durissima e sovraffollata”. Così Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente nazionale ALI, Autonomie Locali Italiane, sull’udienza di ieri di Patrick Zaki.  “Ieri, come di consueto, un diplomatico italiano ha tentato di entrare in tribunale per assistere all’udienza ma non gli è stato concesso, lo hanno lasciato fuori, così come i vari rappresentati delle ambasciate e l’avvocato dell’Unione Europea. Un atto gravissimo.

I sindaci italiani sono da tempo mobilitati, molti Comuni hanno già riconosciuto la cittadinanza a Zaki, la nostra rete di amministratori locali solidali che si è creata con tante adesioni sia al nostro appello sia con le firme raccolte sulla petizione lanciata da change.org continuerà a fare pressione sino a quando Patrick non sarà libero. Continueremo a chiedere al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese il conferimento della cittadinanza onoraria per Patrick Zaki e di mantenere alta l’attenzione su questa vicenda e più in generale sulla privazione dei diritti di libertà di tante persone in Egitto”, ha concluso Ricci.

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