Si chiamano “Voucher per consulenza in innovazione”, e sono una delle misure dedicate alla digitalizzazione delle piccole e medie imprese previste dal decreto del 25 settembre 2019.
I Voucher, coerentemente con il Piano nazionale “Impresa 4.0”, ha l’obiettivo di sostenere “i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa di tutto il territorio nazionale attraverso l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.”
La scadenza per la presentazione al Ministero delle richieste di erogazione è il 20 dicembre 2021.
Le condizioni per la partecipazione sono riassunte nella scheda pubblicata sulla pagina https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/voucher-consulenza-innovazione
Ma quali attività sono finanziabili con i Voucher? In sintesi, sono ammissibili le spese sostenute per prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente (cioè iscritto nell’apposito elenco costituito dal Ministero dello sviluppo economico oppure indicato, a parità di requisiti personali e professionali, da una società iscritta nello stesso elenco) e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.
La consulenza deve avere l’obiettivo di supportare l’impresa nell’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0. Ecco l’elenco di tali tecnologie abilitanti: big data e analisi dei dati; cloud, fog e quantum computing; cyber security; integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale; simulazione e sistemi cyber-fisici; prototipazione rapida; sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA); robotica avanzata e collaborativa; interfaccia uomo-macchina; manifattura additiva e stampa tridimensionale; internet delle cose e delle macchine; integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali; programmi di digital eting, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati; programmi di open innovation.
Insomma, un’ampia gamma di ambiti di frontiera, per i quali l’infrastrutturazione digitale con banda ultralarga appare elemento fondamentale.
I contributi massimi variano dai 25 mila euro per le medie imprese agli 80 mila per le reti di imprese. 40 mila euro è invece il tetto massimo per le micro e piccole aziende.
Parallelamente, alcune Camere di Commercio si sono attivate per ulteriori finanziamento alle imprese. Tra queste, la CCIAA di Modena ha pubblicato un bando, con scadenza 23 luglio, che finanzia anche l’investimento in connessione a banda ultralarga, oltre a tutta una serie di servizi e strumenti innovativi e digitali. Tutte le informazioni sono alla pagina https://www.mo.camcom.it/promozione/contributi-camerali/bandi/bando-voucher-digitali-i4-0-anno-2021
Scade, invece, il 31 luglio un analogo bando pubblicato dalla Camera di Commercio di Pisa. Dettagli alla pagina https://www.pi.camcom.it/camera/5032/Voucher-alle-imprese-per-la-ripartenza-a-seguito-dell-emergenza-sanitaria-2021.html
Fonte: https://www.bandaultralargaincomune.it/