“La sentenza della Corte Costituzionale apre un nuovo scenario per le amministrative nei piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, rafforzando il rispetto della parità di genere nelle liste elettorali anche per i piccoli centri”. Così Micaela Fanelli, Vice presidente Ali, Autonomie Locali Italiane, commenta la sentenza della Consulta n. 62, depositata il 10 marzo scorso, che, in risposta alla questione di legittimità sollevata dal Consiglio di Stato, ha deliberato la necessità di stabilire pari opportunità di accesso alle cariche elettive, come obbligo previsto anche per i piccoli Comuni.
“L’esclusione delle liste che non rispettano la parità anche nei piccoli comuni – dice Fanelli – rappresenta un passo in avanti al contrasto della disuguaglianza di genere in tutti i territori, tuttavia auspichiamo un intervento legislativo che, in tema di disparità, sia capace di alzare ulteriormente l’asticella. L’augurio – prosegue Fanelli – è che anche nei piccoli comuni, dove maggiori sono le difficoltà che gli amministratori sono chiamati ad affrontare, tante donne competenti e tenaci sappiano fare la differenza, dando un grande segnale in tema di discontinuità. La parità di genere sia il baluardo per costruire un futuro che ripudia gli stereotipi, ma sappia invece valorizzare le differenze e gli stessi diritti per tutti e tutte”.
“La disparità di genere, ancora forte in tanti ambiti della nostra vita pubblica, economica e sociale, è una condizione che svantaggia le donne e quindi la nostra democrazia. Una democrazia paritaria è una democrazia più forte, perché più vicina a una realtà attraversata dalle differenze”. Così Lorenza Bonaccorsi, Coordinatrice delle Amministratici Ali. “Le donne – prosegue Bonaccorsi – hanno conoscenza e competenza, un plus prezioso che arricchisce l’azione amministrativa. Abbiamo bisogno di più presenze femminili e la politica è chiamata a dare un segnale forte in questo senso. Il 12 giugno si voterà per rinnovare molte amministrazioni, sarà una giornata importante – conclude Bonaccorsi –, il nostro auspicio è svegliarci in un Paese più rappresentativo dei cittadini e dei territori che sono chiamati al voto. Escludere le liste dei candidati che non rispettano il vincolo della parità di genere è il primo passo importante per un Italia più giusta, equa e inclusiva”.