Torna il potere di ordinanza dei sindaci. I primi cittadini potranno nuovamente adottare tutte le misure contingibili e urgenti necessarie per evitare nuove situazioni di rischio per la salute e l’incolumità delle proprie comunità. Viene infatti abrogata la norma del decreto legge n. 19/2020 (quello che a fine marzo ha dato copertura normativa alle misure di contenimento previste dal governo durante il lockdown) che vietava ai sindaci di emanare ordinanze per fronteggiare il Covid 19 in contrasto con le misure statali o regionali, ovvero eccedendo le proprie competenze. L’abrogazione della norma (art. 3, comma 2 del dl 19) è una delle tante novità contenute nel decreto legge semplificazioni (dl n. 76/2020) che dopo l’ok della scorsa settimana al Senato, ha incassato ieri la fiducia dell’aula della Camera (con 291 voti favorevoli, 207 contrari e un astenuto). Montecitorio non ha potuto apportare modifiche al testo approvato da palazzo Madama visti i tempi ristretti per la conversione in legge (la deadline era il 14 settembre). E, come al Senato, anche alla Camera è arrivata la richiesta di fiducia da parte dell’esecutivo. Il voto finale sul provvedimento è previsto per la tarda mattinata di oggi. Con il ripristino del potere di ordinanza (chiesto a gran voce dall’Anci) i sindaci torneranno ad avere pari dignità rispetto ai presidenti di regione che, sempre ai sensi del dl 19/2020, nelle more dei dpcm governativi, possono introdurre misure ulteriormente restrittive in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio. Le ordinanze regionali non possono incidere sulle attività produttive e su quelle di rilevanza strategica.
da “Italia Oggi”