Ucraina, Comuni. Matteo Ricci: “Subito un fondo speciale ai Comuni per gestione diretta accoglienza profughi”

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«Il Governo istituisca un fondo speciale da dare subito ai Comuni, per le famiglie che accolgono i profughi. Allo stesso tempo, occorre pensare ad un piano di adozione da parte delle Amministrazione italiane verso quelle ucraine». Sono le proposte lanciate dal Presidente nazionale di ALI e Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, durante Assemblea annuale di ALI, Autonomie Locali Italiane, manifestazione che vedrà tra oggi e domani alternarsi a Firenze oltre 300 sindaci e amministratori locali italiani. «Lo scopo – continua Ricci – è quello di creare un meccanismo per dare risposte e aiuti concreti adesso, nell’emergenza della guerra, e dopo, quando sarà il momento di ricostruire».

Fondo speciale per Comuni e famiglie che accolgono profughi ucraini. «La permanenza dei profughi si allungherà, e abbiamo visto che i due sistemi classici che abbiamo utilizzato fino a oggi, il sistema dei Cas e il sistema degli Sprar, non sono sufficienti nei  numeri. Nonostante i meccanismi attivati, l’80% dei profughi è ospitato nelle abitazioni, spesso presso parenti o conoscenti già immigrati in Italia per lavoro. I sindaci sono impegnati in prima linea nell’accoglienza dei profughi. Non vogliamo fare polemica ma un po’ di confusione c’è, e se gli aiuti non arrivano a destinazione alla fine i problemi arrivano ai sindaci. Per questo chiediamo un fondo straordinario da dare ai Comuni – spiega Ricci –, risorse che potranno essere distribuite velocemente a chi ospita, grazie all’individuazione di criteri e controllando che nessuno faccia il furbo». Il modello da seguire, secondo Ricci, è quello usato durante l’emergenza Covid-19, con i buoni spesa, ben rodato dall’Amministrazione pesarese. Ad oggi in Italia sono circa 60mila i profughi accolti, le stime dei prossimi mesi parlano di un milione di profughi ucraini.

Comune adotta Comune. Questa l’altra proposta di Ricci, lanciata insieme al sindaco di Fano Massimo Seri: «Vorremmo che ogni Comune italiano – ha detto Ricci – adottasse un comune ucraino, in base alle dimensioni e alle caratteristiche socio-economiche. Per aiutarli oggi, durante la guerra, e per farli ripartire quando i conflitti saranno cessati. Una solidarietà fraterna fra popoli e amministratori che può aiutare negli anni, un grande elemento di vicinanza. Esattamente come si fece nel dopo guerra, quando tanti comuni italiani si gemellarono con quelli tedeschi».

Sulle battaglie dei Sindaci, il Presidente ALI ha chiuso il suo intervento tornando a chiedere con forza una riforma urgente del Tuel e una modifica della Legge Severino: «I nodi della riforma del Tuel sono l’incandidabilità dei Sindaci, che non si capisce perché deve permanere, e l’altra sono i terzi mandati. Abbiamo visto che c’è un gioco allo scaricabarile tra le forze politiche. Auspichiamo che l’ANCI con una delegazione bipartisan incontri tutti i leader politici, in modo tale che tutti si assumano la responsabilità, e che la politica nel suo complesso non abbia paura dei Sindaci».

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